Testimonianza 16: “ho scelto di mantenere la mia dignità di donna”
Dalla 3° media ho iniziato a frequentare la parrocchia, soprattutto in ambito associativo, all’interno di Acli, Azione Cattolica e gruppi giovanili parrocchiali, situazioni nelle quali ho anche ricoperto ruoli di responsabilità. Essere donna con la voglia di essere davvero dentro ai processi decisionali, condividendo i progressi, ma anche scontrandomi con un ambiente maschilista non è stato facile ma ho sempre ritenuto che ne valesse la pena. In questi ultimi anni, in cui i vertici della mia Diocesi sono cambiati in modo radicale, ho toccato con mano come i molti passi fatti verso una Chiesa che potesse valorizzare sia i carismi che i ministeri di donne e uomini siano stati cancellati con un colpo di spugna. Si percepisce nei corridoi della Curia come l’essere servili e accondiscendenti sia molto più valorizzato del desiderio di preti e laici (e soprattutto laiche) che sognano una Chiesa in uscita e al passo con i tempi. Oggi sicuramente mi sento più rivolta verso Emmaus che non a Gerusalemme, e come quei due discepoli delusi, dopo un periodo sicuramente molto ricco e intenso che ha riempito la mia vita per anni, sto lasciando tutto per ritornare a casa. La scelta è stata di chiudere con ogni tipo di ruolo che potesse avere contatti con gli uffici curiali e impegnare tutto il tempo nell’animazione a gruppi di adolescenti in una piccola parrocchia, anche se l’età non è più quella canonica per questo tipo di attività e potrebbe essere matura per altri tipi di responsabilità. Ho preferito l’autenticità, la felicità che proviene dalle relazioni vere, la libertà da schemi più retorici che reali, l’attenzione vera alla persona, l’aspetto di cura che ci rende tutti più umani. Ho scelto di mantenere la mia dignità di donna, protagonista nella Chiesa anche quando la mia voce canta fuori dal coro perché animata dalla fedeltà alla coscienza e a quello che io colgo del messaggio evangelico. Una piccola cosa rispetto agli impegni assunti in passato che però nel cammino del ritorno verso casa mi ha fatto incontrare “qualcuno” (che probabilmente devo ancora Ri-conoscere) che mi ha chiesto questo servizio, accompagnata da un parroco saggio, capace di relazionarsi con serenità con tutte le sfumature dell’umanità… ovviamente poco apprezzato!