IVG, riflettiamo e proponiamo
La decisione francese di inserire l’Interruzione Volontaria di Gravidanza (IVG) nella Costituzione è stata per noi l’occasione di riflettere sul tema.
Riconosciamo che ogni Paese ha una sua storia e cultura, e queste influenzano le decisioni legislative che si prendono; non è possibile assimilare tali scelte in modo universale.
L’IVG nel nostro Paese è legge e questo ha oggettivamente evitato tante morti a causa di interventi clandestini.
Come Associazione di “donne diverse e unite per una Chiesa equa”, riconoscendo che al nostro interno esiste una pluralità di opinioni e sensibilità su questo tema così delicato, ci sembra opportuno e importante esprimere alcune considerazioni.
Rilevando “limitata”, parziale, chiusa alla complessità del tema la forma con cui i media italiani hanno riportato la notizia, vorremmo mettere in evidenza altri interventi che, nel nostro Paese, aiuterebbero la prevenzione dell’IVG, senza con ciò disconoscere la libera scelta – garantita dalle leggi di uno stato laico e democratico – di ricorrervi anche in presenza di tali condizioni:
- Politiche di agevolazione della maternità che aiutino il nucleo familiare a non fare scelte tra lavoro e famiglia, a non privilegiare lo sviluppo professionale di un genitore a sfavore dell’altro, a supportare un sereno bilanciamento di ciascuno tra vita familiare, lavorativa, personale.
- Educazione alla sessualità che fornisca tutte le informazioni necessarie per prevenire gravidanze non scelte: riconosciamo che intorno a questo c’è ancora tanta paura e resistenza ideologica. Non è con l’ignoranza che si previene una sessualità precoce, inconsapevole o non esclusiva.
Ci sentiamo solidali con le donne che ricorrono a questa scelta, in particolare quelle che lo fanno in situazione di sofferenza, abbandono, povertà, solitudine, opponendoci a ogni forma di colpevolizzazione indiscriminata e alla deresponsabilizzazione degli uomini.