Il sinodo e il diaconato femminile

(da cittadellaeditrice.com 23/06/2023)

Photo by Lina Trochez on Unsplash

Molto recente è la preoccupazione di riconoscere il problema della “ordinazione della donna” come un problema di carattere non disciplinare, ma dottrinale, ossia che implica, al suo interno, un atto decisivo per la fede. Se però esaminiamo la tradizione, possiamo costatare che fino al XX secolo la argomentazione ecclesiale, sul tema della ordinazione della donna, restava all’interno di una comprensione “minorata” della dignità femminile sul piano pubblico. La grande teologia medievale affronta il tema dentro una logica in cui è centrale questo argomento: per essere “ministri di Cristo” bisogna essere simili al Signore, nel senso che bisogna essere “padroni di sé”. Non c’è somiglianza con il Signore, e quindi non si può rappresentarlo, se si è “disabili”, se si è “assassini”, se si è “figli naturali”, se si è “schiavi”, se si è “incapaci” o “minori”, ma soprattutto se si è “donne”. Questo è l’elenco che si trova in S. Tommaso d’Aquino, che lo presenta capovolto. Che cosa accomuna tutti questi impedimenti? La mancanza di quell’elemento di “somiglianza naturale col Signore” che non è la anatomia, ma la autorità, intesa come padronanza di sé…”-

Andrea Grillo

LEGGI L’ARTICOLO COMPLETO

Articoli simili