La questione della giustizia di genere nella Chiesa
(da kath.ch, 14/01/2023, nostra traduzione) | La questione della giustizia di genere nella Chiesa non può più essere nascosta sotto il tappeto. È quanto afferma la religiosa tedesca Philippa Rath. È anche convinta “che vivrò per vedere le prime donne ordinate”.
Philippa Rath, religiosa e autrice di libri, vuole continuare a battersi per le riforme della Chiesa cattolica. “L’obiettivo del mio impegno è la giustizia di genere”, ha dichiarato la monaca benedettina in un’intervista alla “Welt am Sonntag”. Questo include anche l’ammissione delle donne al sacerdozio, ha sottolineato la suora, che è membro dell’assemblea plenaria del dialogo sulla riforma della Chiesa Cammino Sinodale.
Molte persone responsabili condividono lo stesso punto di vista
“Tre anni fa, quando ho detto nel servizio di apertura del Cammino sinodale che la giustizia di genere è la questione decisiva per il futuro della Chiesa, ero praticamente sola”, ha detto suor Philippa. “Oggi il presidente della Conferenza episcopale tedesca, il vescovo Georg Bätzing, e molte altre persone responsabili la pensano allo stesso modo”. La suora ha parlato di un successo, perché la questione era finalmente sul tavolo e non poteva più essere nascosta sotto il tappeto.
“Dio si è fatto uomo e non l’uomo”
Lei stessa era convinta “che vivrò per vedere le prime donne ordinate”, ha detto la monaca benedettina, il cui libro “‘Perché Dio lo vuole’: le donne raccontano la loro vocazione a essere diaconi e sacerdoti” è stato pubblicato nel 2021. “Non è il genere a essere decisivo, ma l’essere umano. In fondo, Dio – come confessiamo nel Credo – si è fatto uomo e non uomo”.
Per il celibato volontario
Suor Philippa ha poi parlato a favore della possibilità di rendere facoltativo il celibato obbligatorio per i sacerdoti della Chiesa cattolica. In questo contesto, ha fatto riferimento a un testo del Forum dei sacerdoti del Cammino Sinodale. Qui si apprezza il “benedetto, appagante e significativo” della vita celibe. Come benedettina, poteva testimoniarlo con la sua vita.
“La cosa decisiva, però, è che noi religiosi viviamo il celibato volontariamente e in comunità. Molti sacerdoti, invece, lo hanno accettato come un male necessario. Quando vedo i tanti sacerdoti soli, sono scosso. Altri conducono una doppia vita. Immagino che sia altrettanto gravoso”.
La Chiesa esisterà sempre “perché la buona notizia di Gesù rimane ed è sempre attuale”, ha sottolineato suor Philippa. “Ma la forma della Chiesa cambierà. Molte forme tradizionali si stanno sgretolando. Allora potrà nascere qualcosa di nuovo”.