L’AMORE DI MARIA MADDALENA E IL MIO – una testimonianza

di Maria Teresa Lehnus, gruppo Donne per la Chiesa Milano

Maria Maddalena cerca Gesù al Sepolcro perchè lo amava di un amore grandissimo e viene premiata da Gesù per questo amore e si rivela per primo a lei. La chiama per nome Maria: una parola di dolcezza, di tenerezza, di familiarità, con cui questa donna si sente capita, amata, rispettata, perdonata, accolta.

Gesù non solo le parla con affetto, delicatezza e tenerezza ma la valorizza e le da’ una missione.

Maria ha preso coraggio e senza indugio va’ ad annunciare ai discepoli:” ho visto il Signore”.

Maria Maddalena Prima depositaria del mistero della Resurrezione!

Quando rileggo questo brano mi commuovo ogni volta e non posso non pensare a quante analogie mi legano alla Maddalena.

Anch’io come lei ho perso l’amore della mia vita: nello stesso periodo è terminata la mia esperienza lavorativa di circa 20 anni che consisteva nell’accogliere lavoratori italiani e stranieri, uomini e donne in un pensionato della diocesi.

Mi sono ritrovata a vivere un’esperienza di solitudine e di deserto: sembrava che la mia persona non interessasse più a nessuno: del mio nucleo familiare originario ero rimasta l’unica, avevo accompagnato le sorelle ed i genitori nell’ultimo tratto della loro vita, uno dei mie figli non stava bene, ai miei nipoti preadolescenti in quel tempo non serviva una nonna.

Alla parrocchia, al decanato alla diocesi non serviva una vedova!

Anch’io come la Maddalena ho fatto l‘esperienza del Risorto e sono andata a percorrere strade nuove:

a intessere relazioni nuove ed antiche. Ho recuperato amicizie che si erano affievolite nel corso degli anni.

Ho aderito al SAE (segretariato attività ecumeniche) per approfondire la mia passione per l’Ecumenismo, sono diventata compagna di strada del Gatti Spiazzati in cerca delle pietre di inciampo, anche loro desiderosi di fare esperienza del Risorto.

Mi sono unita al Guado, associazione LGBT cristiana: quanti momenti condivisi! Quante cene conviviali!

Anche loro in cerca del Risorto.

Mi sono resa conto che nel momento che sei disponibile a fare esperienze di libertà e di amore si aprono mondi immensi.

Ho incontrato Donne per la Chiesa e mi sono unita a loro: mi sento forte e coraggiosa.

Uomini e donne hanno bisogno di incontrare persone disponibili all’ascolto, alla condivisione all’affetto reciproco.

Il Risorto ha dato anche a me il compito di annunciarlo ed io vado, cammino, incontro, ascolto, condivido, rido e piango con loro.

“Signore io so che tu sei qui.

Nella fede luminosa di una notte stellata.

D’un giorno radioso di azzurro e di sole.

Io so che tu sei qui

Nella speranza gioiosa di un bimbo che viene

Di una lettera che arriva

Di un amico che torna

Tu sei qui.

Io so che Tu sei

Nell’amore immenso di mani che abbracciano

E nella pura tenerezza del bacio che mi donano!

Ma io so anche che Tu sei nella fede spogliata e nuda

Quando un giorno e poi un altro giorno

Mi parla di routine, di lavoro e di povertà

E La mia anima si immerge nella tenebra totale

Io so che tu sei qui!

Quando la speranza è una salita ripida, la cima è incerta e le mie forze molto poche. 

Tu sei qui!

Io so che tu sei qui

Quando amare è un solco umile e nascosto che invoca il grano per essere fecondo e morire in solitudine. 

Io so che sei qui!

Signore io so e io credo

 Signore io so e spero in te 

 Signore io so che mi ami. 

Io so che sei qui.”

 Piccolo fratello Mauricio Silva

 desapericido il 14 giugno  1977

 vittima della dittatura militare argentina.

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